Fonchim Comunica Newsletter Newsletter 1/2022 - RENDIMENTI 2021 Il 2021 di Stabilità

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Il 2021 di Stabilità

L’andamento dei mercati finanziari nel 2021, complessivamente molto favorevole e più diffusamente descritto qui, ha consentito al comparto di ottenere risultati estremamente positivi con riferimento all’intero esercizio e con una variabilità contenuta.

Nell’anno la quota registra infatti un incremento del 6,31%, significativamente superiore rispetto all’apprezzamento del benchmark di riferimento (4,87%), a fronte di una volatilità parimenti più accentuata.

Al raggiungimento della performance ha contribuito in misura determinante la componente azionaria del portafoglio, in particolare dei Paesi sviluppati, area euro ed ex euro (quest’ultima ancor più performante nella quota a cambi aperti); inferiore l’apporto della componente Paesi emergenti, peraltro di caratura residuale.

Sul versante obbligazionario, per effetto del rialzo dei tassi, si sono registrati ritorni negativi, pur se di entità mediamente contenuta. Unica significativa eccezione è costituita dai titoli governativi Inflation linked (area Euro e USA) che, in virtù delle rinnovate spinte inflazionistiche, hanno conseguito rendimenti positivi di buon livello (+6%).

La rilevante extra performance rispetto al benchmark è stata realizzata attraverso un significativo e perdurante sovrappeso della componente azionaria, a fronte di un corrispondente durevole sottopeso della componente obbligazionaria (in particolare governativa).

Anche nel 2021, peraltro, il portafoglio si è strutturato stabilmente secondo le direttrici del benchmark, pur se -come detto- con un’esposizione media ai titoli di capitale più elevata ed una significativa quota di liquidità: l’investimento ha quindi riguardato unicamente titoli quotati su mercati regolamentati/organizzati, avendo cura di ottenere, per ciascuna “asset class”, un’adeguata diversificazione.
Più in dettaglio, la componente azionaria è rappresentata da titoli ad elevata capitalizzazione negoziati sui principali mercati dei Paesi sviluppati e, solo in misura marginale, dei Paesi emergenti; la componente obbligazionaria comprende investimenti in titoli di emittenti governativi e societari di buona affidabilità creditizia.

Dall’inizio (1998) il rendimento medio annuo è pari al 3,65%, sensibilmente superiore al risultato ottenuto dal TFR in azienda (2,32%) e al tasso di inflazione (1,61%) nel medesimo periodo.

Stabilità è il comparto con la maggior anzianità e di gran lunga il più rilevante in termini di risorse gestite.

Il confronto fra il primo iscritto e il suo ipotetico gemello che ha deciso di non iscriversi è quindi particolarmente significativo e mostra come, in un’ottica di lungo periodo, l’investimento del fondo pensione sia sinora riuscito ad assolvere al suo compito istituzionale di accrescere il capitale degli associati in vista della pensione.


Stabilità: confronto tra gemelli, valori reali di un associato al 31 dicembre 2021, iscrittosi al fondo il 14/03/1997 e senza alcun cambio di comparto nell’intero periodo.

Avvertenza: si ricorda che i rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di quelli futuri. Le performance dei comparti non sono uguali a quelle dei singoli associati. I rendimenti di ciascun socio, infatti, variano in funzione dell’entità e della durata dei versamenti, nonché della permanenza nei diversi comparti di investimento. Ogni aderente nell’area riservata trova il proprio effettivo rendimento espresso in euro e in percentuale.

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