Novità da Fonchim E nel 2006 le casse di categoria vincono di un soffio

Novità da Fonchim

E nel 2006 le casse di categoria vincono di un soffio

Corriere Economia

Roberto Bagnoli

Nei primi nove mesi del 2006 la previdenza integrativa vince di un soffio la sfida con la liquidazione. I fondi pensione chiusi, aziendali o di categoria, hanno reso in media il 2,5%: al netto dell'aliquota dell'11% il Tfr si è fermato al 2,2%. Fra le sessanta linee d'investimento relative a trenta casse già operative, solo le monetarie non tengono il passo del Tfr: fanno invece meglio quasi tutte le gestioni più aggressive. Il risultato migliore è il 5,7% offerto dalla bilanciata azionaria di Fonchim dei chimici, affiancato dal 3,7% della bilanciata obbligazionaria, in cui si concentra la stragrande maggioranza degli iscritti. «Il risultato - spiega Andrea Girardelli, direttore di Fonchim - si deve alla forte diversificazione degli investimenti azionari, che rappresentano il 60% del totale». Secondo la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), fra il primo gennaio 2003 ed il 30 settembre 2006 i chiusi hanno reso in media il 20,7% contro il 10,5% che nello stesso periodo è stato offerto dal Tfr. Le casse previdenziali si stanno intanto organizzando in vista dell'avvio della riforma del Tfr. Se la Finanziaria non sarà modificata dal Parlamento, i sei mesi del silenzio assenso scatteranno il primo gennaio 2007, con un anno d'anticipo. Finirà ai fondi pensione (con una corsia preferenziale per i chiusi) il Tfr dei dipendenti che entro il 30 giugno 2007 non manifesteranno in maniera esplicita l'intenzione di mantenerlo presso la propria azienda. In quest'ultimo caso, però, sempre se sarà confermata la norma della finanziaria, il 50% finirà ad un fondo gestito dall’Inps per conto dello Stato. Alcune casse hanno anticipato il processo, prevedendo sin d'ora la possibilità di destinare l'intero Tfr anche per gli iscritti occupati prima del 28 aprile 1993 (quelli assunti dopo questa data già oggi vi destinano l'intera liquidazione). «Quest'opzione è stata prevista dal nuovo contratto di categoria - spiega Alessandro Stori, direttore di Fondenergia (gruppo Eni) - e in tre mesi è già stata scelta da oltre il 3% degli aventi diritto: in questi giorni c’è un crescente interesse degli aderenti». Dal 2007 questa possibilità sarà prevista anche per gli aderenti a Fonchim. «I lavoratori iscritti che attualmente versano il 33% del Tfr - spiega Girardelli – potranno incrementare l'aliquota al 50%, 75% oppure al 100%. Grazie ad una contribuzione aggiuntiva delle imprese, inoltre, l'anno prossimo avranno una copertura assicurativa per premorienza o invalidità permanente: in queste ipotesi, in pratica, la compagnia liquiderà agli eredi o al lavoratore un capitale corrispondente al completamento del piano per gli anni mancanti sino al pensionamento. Dal primo gennaio potranno iscriversi a Fonchim anche i lavoratori a tempo determinato oltre i sei mesi». In vista della riforma del Tfr, i fondi che già non lo hanno adotteranno il multicomparto, con varie linee d'investimento con diverso profilo di rischio: la liquidazione dei lavoratori che non si esprimeranno, infatti, dovrà essere conferita a gestioni che garantiscano quantomeno la restituzione del capitale. «Partiremo probabilmente a giugno con quattro comparti - spiega per esempio Giorgio Valzolgher, direttore di Laborfonds dipendenti pubblici e privati del Trentino Alto Adige - un garantito, un obbligazionario a indirizzo etico, l'attuale bilanciato ed un bilanciato azionario».

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